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La colica è uno dei mali più temuti e, allo stesso tempo, uno dei più ricorrenti. Fortunatamente spesso, se curata in tempo e a dovere, la colica non porta conseguenze. La colica che colpisce stomaco e intestino è più grave della più comune e leggera colica renale. La gamma di gravità è vasta, da
coliche renali tanto leggere da passare da sole, a coliche verminose che possono causare la morte del cavallo.Altrettanto ampia è la gamma delle cause che possono scatenare le coliche, anche se la causa prima risiede sempre nell'esofago, che fa passare il cibo nello stomaco per richiudersi subito do-
po, non permettendo né vomito, né rigurgiti, neppure se lo stomaco sta per scoppiare. Ciò può agire negativamente su stomaco, intestino e reni.Il volume ridotto dello stomaco e la lunghezza e la tortuosità dell' intestino, possono far sì che, sovraccaricato il primo e ostruito o attorcigliato il secondo, il cavallo
abbia dolori fortissimi: le coliche. Ci si domanda come mai il cavallo sovraccarichi l'intestino fino a questo punto. La domanda è lecita e le risposte molte. La prima è che può capitare che il cavallo, troppo ingordo o troppo affamato, mastichi male il fieno o la pietanza (che come abbiamo visto
può essere composta da avena, orzo, crusca, cereali misti, carote, mele, mangimi e pastoni vari). Può poi pascolare in un prato di trifoglio o erba medica in fiore,oppure ricevere al posto del foraggio erba verde umida, che danno luogo a ferrnentazione nello stomaco. Può trovarsi, per negligenza del cavaliere, a lavorare troppo presto e troppo duramente dopo un pasto. Tutte queste cause e altre ancora possono provocare coliche: "spasmodiche" quando si hanno crampi intestinali e "gassose" in caso di fermentazione di cibi nello stomaco o nell'intestino. Sia nel primo sia nel secondo caso l'animale ha violenti dolori e forti contrazioni addominali.La colica più temuta e la più pericolosa, quella verminosa, è dovuta agli "strongili" vermi che vivono nell'intestino del cavallo e che, a un certo punto dei loro sviluppo, perforano l'intestino per andare ad annidarsi in un' arteria.
Ciò causa l'ostruzione dell'arteria stessa che si lacera dando origine a emorragie interne accompagnate da dolori fortissimi. I sintomi della colica sono chiari: cominciano con ansia e irrequietezza, spingendo il cavallo a volgersi sempre verso la parte che duole. Se la colica è forte, il cavallo cerca anche di coricarsi e tenta di rotolarsi, quasi per scrollarsi di dosso il fastidio.Questo è da evitare: se si corica c'è il rischio che l'intestino si attorcigli e si strozzi. È perciò buona norma far camminare l'animale per distrarlo fino a che la cura appropriata cominci a dare i suoi frutti. Come tutte le malattie, anche la colica può essere prevenuta: bastano un' alimentazione sana e un lavoro appropriato per ridurre i rischi. Sono da evitare foraggi ammuffiti o polverosi, eccessi di avena oppure orzo non macinato, schiacciato o in fiocchi. Il "lavoro duro" va fatto lontano dai pasti. Per le coliche verminose esiste una cura preventiva: si deve somministrare ogni primavera un verrnifugo contro gli strongili (Fenotiazina o Piperazina).Questi si possono somministrare sia mescolati alla pietanza che nell' abbeverata, non avendo sapore particolarmente sgradevole per il cavallo.Per questo disturbo la vera e propria cura varia al variare del tipo di colica di cui soffre il nostro cavallo. Per la colica renale sono sufficienti calmanti e antispasmodici abbinati a qualcosa che aiuti l'animale a orinare. In altri casi può rendersi necessario lo svuotamento dell' intestino: per le coliche gassose esiste una apposita sonda da introdurre nello stomaco.Poiché curare le coliche non è facile, è sempre meglio per chi non è esperto attendere l'arrivo del veterinario facendo passeggiare il cavallo.Volendo, si può tentare di lenire il dolore dell' animale frizionandogli l'addome con alcol canforato. Mai e poi mai bisogna somministrargli decotti o medicinali per bocca.

(Tratto da "Conoscere il cavallo" scritto da Ravazzi Gianni , De Vecchi Editore)